Questa che vedete è la slide con cui vorrei presentare ai genitori il lavoro che facciamo rispetto ai bambini con BES e che io sto seguendo in quanto insegnante di sostegno.
Ho pensato di puntare su due elementi:
- sull'importanza che sia non solo l'insegnante di sostegno a farsi carico di questi bambini, ma anche tutto il corpo docenti e l'intero istituto;
- sull'inclusività poichè credo che riconoscere un bisogno speciale alla scuola dell'infanzia sia fondamentale per aiutare il bambino a crescere nei anni successivi in un contesto sociale e si valorizzazione reciproca.
Ciò che vorrei dire sarebbe questo.
Con la direttiva del 27 dicembre 2017,
la scuola pubblica italiana inizia a parlare di Bisogni educativi
speciali. I bisogni educativi specili è qualsiasi difficoltà
evolutiva di funzionamento permanente o transitoria in ambito
educativo e/o apprenditivo che necessita un'intervento educativo
speciale individualizzato.
Bambini con bisogni educativi speciali
necessitano di attenzione e cura di cui si prende carico l'intero
istituto comprensivo, tutti gli insegnati e il personale della scuola
e l'insegnante di sostegno, in un'ottica inclusiva.
L'istituto redige all'interno del POF
annuale, il PAI (Piano annuale dell'inclusione) che ha il compito di
individuare le risorse necessarie per creare un contesto educante. Il
PAI viene redatto dal GLI (gruppo di lavoro per l'inclusione) che ha
il compito di organizzare, monitorare e verificare il livello di
inclusività delle scuole.
Gli insegnanti, in particolare
l'insegnante di sostegno, hanno il compito di redigere il PEI.
L'insegnante di sostegno svolge nell'equipe la funzione di “lente
di ingrandimento” e di “bastone” rispetto ai bambini
affidatigli e svolge un ruolo importante di integrazione e
collegamento con i servizi, le strutture che interagiscono con il
bambino.
Il PEI è lo strumento con cui vengono
programmati gli interventi finalizzati al perseguimento di specifici
obiettivi in relazione ai bisogni individuati.Tutti i bambini sono
diversi, ma i bambini per cui si redige un PEI sono bambini che per
causa diverse (fisiche, mentali, sociali) necessitano di competenze
specifiche e interventi mirati.
In questo contento il PEI si struttura
partendo dalle osservazioni di tutti gli insegnanti, dalla diagnosi
funzionale che gli specialisti (neuropsichiatri infantili,
logopedisti..) redigono, nella quale vengono descritti le condizioni
del bambino nei vari aspetti della sua personalità. E dal confronto
con la famiglia, a cui viene presentato e di cui si discute insieme.
Nel PEI sono quindi esplicitati
obiettivi di apprendimento specifici per il bambino e individuati
risorse e progettualità individuali.
L'ottica INCLUSIVA, che caratterizza la
scuola italiana (“una scuola per tutti e per ciascuno” -
Indicazioni Nazionali del 2012), si realizza nella quotidianità
quando gli insegnanti sono sensibili e competente nel riconoscere i
bisogni dei singoli ed attivare strategie, in collaborazione con la
famiglia, per sostenere, accompagnare, anche per un breve periodo
della sua vita, il bambino.
La scuola diventa veramente INCLUSIVA
quando riesce anche a valorizzare le diversità, rendendo la
specificità dei singoli un valore aggiunto sia per la “sfida”
pone a se stessa sia per le possibilità che essa apre agli altri
(bambini e famiglie).
AGGIORNAMENTO
I miei colleghi sono rimasti soddisfatti dal mio lavoro, ma leggendo il materiale interno all'istituo comprensivo ho pensato di dare più visibilità al termine "INCLUSIONE".
Ora aspettiamo l'open day...
Nessun commento:
Posta un commento