La vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi. (Bruce Chatwin)
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domenica 24 dicembre 2017
Il concorso.... la prova orale
La mia avventura inizia con il concorso del 2017, che era strtturato in due prove: una scritta e una orale.
Nella prova orale questa è stata la mia traccia:
“Ogni bambino è, in sé, diverso e unico e riflette anche la diversità degli ambienti di provenienza che oggi conoscono una straordinaria differenziazione di modelli antropologici ed educativi” Progetti il candidato un percorso didattico nell'ottica di un sistema inclusivo, accogliente e formativo che sappia valorizzare la diversità, per sviluppare conoscenza dell'altro e del diverso da sé e contemporaneamente maturare consapevolezza delle proprie radici storico-sociali e territoriali, per una cittadinanza attiva e democratica. Da realizzare con un gruppo omogeneo di anni 5 per classi aperte. "
Leggendo la traccia, io l'ho contestualizzata così:
La premessa tratta dalle Indicazioni Nazionali del 2012 riconosce l'unicità di ogni bambino come protagonista della scuola dell'infanzia e l'importanza di dare valore alla sua storia, alle sue origini che nella traccia vengono identificate come “storico-sociali e territoriali”, mentre nel testo delle Indicazioni si nominano anche i modelli differenti di famiglia che oggi si incontrano (fragili, assenza di figure genitoriali) che rischiano di far crescere un bambino adultizzato.
Due sono gli obiettivi che vengono chiesti: la valorizzazione delle diversità ma anche lo sviluppo della consapevolezza delle proprie origini.
Il quadro di riferimento è quello della scuola “INCLUSIVA”, termine che è diventato attuale grazie alla direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012.
Altra parola chiave è “formativo” che mi riporta alla mente la “valutazione formativa”, caratterizzata dal dare consapevolezza al bambino del percorso che sta attraversando e, da parte dell'insegnante, del comprendere l'altro in tutta la sua ricchezza.
Il tema della cittadinanza riporta alle finalità della scuola dell'infanzia in cui si legge “Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni”
Infine viene chiesto un percorso per un gruppo di età omogeneo di 5 anni per classi aperte che mi riporta ancora alle finalità della scuola dell'Infanzia “Consolidare l’identità (...) Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: (...), membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli.”
Nella scuola italiana, tutto parte dalle Indicazioni Nazionali che vogliono guidare le azioni di tutto il personale docente scolastico per la formazione globale dell'ìndividuo.
Vi collego il link -interessante lettura- con il testo completo delle Indicazioni Nazionali.
Buona lettura!!
Indicazioni Nazionali per la scuola statale Italiana
sabato 23 dicembre 2017
E tutto ebbe inizio
Oggi, a qualche giorno dal Santo Natale, ho deciso di iniziare a scrivere questo blog per raccontare a voi, ma anche per rielaborare la mia nuova esperienza lavorativa e di vita.
Lavoro con i bambini da... sempre... Prima come educatrice in oratorio, poi come animatrice volontaria e poi professionalmente da quando mi sono diplomata. Ho lavorato per tanti anni con bambini piccoli (dagli 8 mesi ai 3 anni), ho avuto esperienze animative e di baby sitter con quelli dai 3 ai 10 e ora sono diventata maestra.
Quest'anno ho scelto di prendere una supplenza annuale lontano da dove ho sempre vissuto, cambiando così tutta la mia vita. Ho cambiato casa, città, colleghe, lavoro, ho iniziato a convivere col mio fidanzato e ho abbandonato "case" a cui tenevo e tengo tanto. Avrei voluto tenere tutto ma il tempo, i fatti, la lontananza e... la realtà, credo, non me l'hanno permesso. Globalmente sono felice della mia scelta, anche se vivo momenti di sconforto, di paura, di rabbia, di inadeguatezza.
Tornando alla mia esperienza a scuola, quest'anno mi sperimento come insegnante di sostegno in una piccola scuola nella periferia di Milano. E' passato il Natale, sono passati i primi mesi e i miei pensieri iniziano a frullare... ma questa è un'altra la "storia"!
Lavoro con i bambini da... sempre... Prima come educatrice in oratorio, poi come animatrice volontaria e poi professionalmente da quando mi sono diplomata. Ho lavorato per tanti anni con bambini piccoli (dagli 8 mesi ai 3 anni), ho avuto esperienze animative e di baby sitter con quelli dai 3 ai 10 e ora sono diventata maestra.
Quest'anno ho scelto di prendere una supplenza annuale lontano da dove ho sempre vissuto, cambiando così tutta la mia vita. Ho cambiato casa, città, colleghe, lavoro, ho iniziato a convivere col mio fidanzato e ho abbandonato "case" a cui tenevo e tengo tanto. Avrei voluto tenere tutto ma il tempo, i fatti, la lontananza e... la realtà, credo, non me l'hanno permesso. Globalmente sono felice della mia scelta, anche se vivo momenti di sconforto, di paura, di rabbia, di inadeguatezza.
Tornando alla mia esperienza a scuola, quest'anno mi sperimento come insegnante di sostegno in una piccola scuola nella periferia di Milano. E' passato il Natale, sono passati i primi mesi e i miei pensieri iniziano a frullare... ma questa è un'altra la "storia"!
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